Dona il tuo 5×1000 a Belìce/EpiCentro della Memoria Viva ETS… per continuare a rendere VIVA la MEMORIA della Valle del Belìce!
codice: 90027020818
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Coniugare il passato ed il presente di una comunità, stabilendo un contatto temporale tra epoche diverse in luoghi sempre carichi di significati per chi li ha abitati e chi li vive adesso. Questo è ciò che ha fatto il fotografo Giuseppe Iannello nel suo progetto inedito “Futuro Composto. Street Memories Photo”, che dà il titolo alla mostra che verrà inaugurata venerdì 17 marzo, alle ore 17:30 all’interno del Palazzo dei Musei di Salemi.
E proprio la cittadina in provincia di Trapani è protagonista del lavoro di Iannello, che partendo dagli scatti del centro storico salemitano com’è ai giorni nostri ha dato vita a delle nuove composizioni, in cui ricompone vecchie foto risalenti agli anni prima del terremoto nella Valle del Belice. Un contributo fondamentale è arrivato dagli abitanti di Salemi, che nel corso di alcune assemblee pubbliche molto affollate hanno messo a disposizione i loro album di famiglia, carichi di ricordi e fonte di ispirazione anche oggi. La mostra, curata da Giuseppe Maiorana, è organizzata dall’Assessorato comunale alla Cultura in collaborazione con Belíce/EpiCentro della Memoria Viva, in occasione della manifestazione “Festa di San Giuseppe, contemporanea tradizione”, il rituale appuntamento con una delle ricorrenze più sentite a Salemi ed in tutto il territorio trapanese.
Ad essere esposte lungo le vie del centro storico saranno 9 gigantografie elaborate da Iannello, in modo da presentare ai visitatori una nuova narrazione e raccontando la storia della città assieme alla tradizione di San Giuseppe, nella sua evoluzione contemporanea.
All’interno del Museo d’Arte sacra, invece, 14 immagini documenteranno il processo di dialogo e di ascolto che Iannello ha realizzato grazie alle fotografie fornite dalla comunità, ed agli archivi fotografici della biblioteca comunale. Inoltre una selezione delle foto realizzate da Iannello verranno in seguito donate al Comune di Salemi, ed entreranno a far parte della collezione dell’Ecomuseo del Grano e del Pane.
“Salemi ha accolto con grande entusiasmo il progetto di Iannello e siamo lieti di ospitarne i frutti sia all’interno del nostro polo museale che in quel vero e proprio museo a cielo aperto che è il nostro centro storico – dicono il sindaco Domenico Venuti e l’assessore alle Culture, Vito Scalisi – La mostra Futuro Composto – Street Memories Photo ben si sposa con la coincidenza della Festa di San Giuseppe, che negli ultimi anni ha saputo coniugare tradizione e cultura. Un motivo in più per venire a Salemi e visitare il nostro Borgo”.
La mostra nelle vie del centro storico rimarrà allestita dal 17 al 26 marzo, mentre le immagini presenti all’interno del Palazzo dei Musei saranno visitabili fino al 17 aprile. Orari di apertura: da martedì a sabato dalle ore 10:00 alle ore 13:30, e dalle ore 15.30 alle ore 18:30; domenica dalle ore 10:30 alle ore 13:30, e dalle ore 15:30 alle ore 18:30.
In occasione dei 50 anni della nascita del CRESM:
Ritornano le nostre attività didattiche per le scuole di ogni ordine e grado.
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“Festival Visioni notturne Sostenibili. Notte di documentari con gli autori”
Geografie umane, paesaggi e memorie
edizione n.6
24 e 25 agosto 2018
Salemi/Gibellina
per info:
Prende il via la programmazione “SPOSTIAMO L’ACCENTO. BELìCE 68/18” a cura di Belìce/EpiCentro della Memoria Viva_CRESM, in occasione delle Celebrazioni per il 50°anniversario del Terremoto nella Valle del Belìce.
Il primo evento della programmazione è dedicato alla città di Gibellina, città interamente distrutta dal violento sisma tra la notte del 14 e 15 gennaio del 1968, e che diventa oggetto di studio nella riflessione fotografica di Giuseppe Iannello, giovane fotografo palermitano.
“Gibellina ’68, Otto minuti dopo le tre” racconta del nuovo paese, gli ampi spazi pubblici che ostacolano le relazioni della comunità. Le case, progettate dagli architetti che sognavano l’ideale della città-giardino. Le abitudini cambiate. Gli anziani che si sentono ospiti nel loro paese, mentre i giovani si sentono orfani di un modo di vivere che non hanno mai sperimentato.
L’interesse di Iannello ruota attorno alla disconnessione tra queste due generazioni.
Che cosa rimarrà nella mente delle nuove generazioni quando l’ultima persona che ha vissuto il tragico evento del terremoto non ci sarà più a raccontare la storia del vecchio paese? E come vivranno e creeranno quegli spazi comuni che sono andati persi?
Le immagini in esposizione raccontano il presente di Gibellina, un presente scollegato con il suo passato, ma rappresenta un modo per mostrare una Sicilia idealizzata talvolta in conflitto con il suo presente attuale.
Apertura mostra dal lunedì a domenica, dalle ore 9.30 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 18.00.
Giuseppe Iannello è un fotografo che vive a Palermo. Si è recentemente laureato in Documentary Photography presso la University of South Wales. Il suo primo approccio alla fotografia lo ha visto utilizzare macchine a pellicola, che ancora oggi predilige. Attualmente sta esplorando diversi campi delle arti visive, intervenendo direttamente sui luoghi urbani attraverso cutting off e proiezioni, spingendo i confini tra un lavoro tradizionale bidimensionale e tridimensionale. Il suo ultimo progetto ‘Gibellina 1968 – otto minuti dopo le tre’ ha vinto l’edizione 2017 del Ragusa Fotofestival ed è stato esposto a Milano presso lo Studio Museo Francesco Messina.