Pino Bertelli e la “Fotografia situazionista della rivolta”

Pino Bertelli e la “Fotografia situazionista della rivolta”

Pino Bertelli e la “Fotografia situazionista della rivolta” Belìce/EpiCentro

Mercoledì 21 dicembre 2011 ore 18.30 

 

Presentazione del nuovo libro di Pino Bertelli

“Fotografia situazionista della rivolta.
Dal sessantotto alle attuali insurrezioni nel mondo arabo”

Prefazione di Don Andrea Gallo e Ando Gilardini

Mimesis edizioni; Isbn 9788857504902, pp. 228,
Euro 16,00


 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo pamphlet ereticale (ateologico, agnostico, libertario) è scritto secondo i dettati (orali) della lingua argot di François Rabelais, François Villon, Louis-Ferdinad Céline… di Lazarillo de Tormes, Jules Bonnot, il boia di Londra… di Capo Giuseppe (della tribù dei Nasi Forati), del dinamitardo di tutte le morali (Friedrich W. Nietzsche) e delle pétroleuses della Comune… di sconosciuti cavalieri erranti dell’Utopia che fecero l’impresa, di folli bruciati dall’amour fou, di coraggiosi poeti di strada che hanno sparato prima di strisciare… e, più ancora, si richiama alla gioia dei bambini con i piedi scalzi nel sole e la pioggia sulla faccia che hanno continuato a tirare i sassi alle stelle… è un pastiche irriverente che intreccia motti di spirito, paradossi, bestemmie propri al calembour, al witz ebraico, alla lingua non scritta dei gitani… che – come gli indiani d’America – consideravano a ragione che la verità non va mai detta che nella propria lingua, poiché in quella del nemico regna la menzogna.

Nella prefazione Don Andrea Gallo aferma che il testo di Pino Bertelli “è un grido di dolore, d’indignazione, di disperazione, ma è anche, nello stesso tempo, un anello alla Speranza ed alla mobilitazione”. E continua, che la sua ricerca artistica “può condurci ad un obiettivo: “Resistenza e alternativa al neoliberismo ed ai terrorismi”.

 

(dal sito www.pinobertelli.it)

Pino Bertelli è nato in una città-fabbrica della Toscana, tra “Il mio corpo ti scalderà” e “Roma città aperta”.

Dottore in niente, giornalista, fotografo di strada, filmmaker, critico di cinema e fotografia. I suoi lavori sono affabulati su tematiche della diversità, dell’emarginazione, dell’accoglienza, della migrazione, della libertà, dell’amore dell’uomo per l’uomo come utopia possibile. È uno dei punti centrali della criticaradicale neo-situazionista italiana.

Nel 1993, il regista tedesco Jürgen Czwienk, ha girato un film-documentario sulla vita politica e l’opera fotografica di Pino Bertelli: Fotografare con i piedi. Il regista Bruno Tramontano ha realizzato un cortometraggio, (Adoro solo l’oscurità e le ombre), tratto dal suo libro: “Cinema della diversità 1895-1987: storie di svantaggio sul telo bianco. Mascheramento, mercificazione, autenticità”. Il pittore Fiormario Cilvini, ha illustrato lo stesso testo in una cartella di 18 disegni a colori e una scultura. I suoi scritti sono tradotti in diverse lingue. L'”International Writers Association” (Stati Uniti), lo ha riconosciuto scrittore dell’anno 1995, per la ” non-fiction”. Nel 1997 i suoi ritratti pasoliniani di “fotografia di strada” sono esposti (unico fotografo) in una mostra (Le figure delle passioni) con 16 maestri d’arte a Villa Pacchiani, Santa Croce sull’Arno), [Pier Paolo Pasolini,maestro e amico, gli ha regalato la prima macchina fotografica quandoaveva quindici anni]. È direttore responsabile della rivista di critica radicale ” Tracce”, della rivista letteraria “Il libro volante”, direttore editoriale della casa editrice Traccedizioni, collabora con “Le monde diplomatique”, “Fotographia”, “Sicilia Libertaria” e altre testate. Nel 1999 gli è stato conferito il “Premio Castiglioncello” per la fotografia. Nel 2004 ha ricevuto il “Premio Internazionale Orvieto”, per il miglior libro di reportage: Chernobyl. Ritratti dall’infanzia contaminata. Il suo archivio fotografico è depositato all’Università di Parma. Un’antologia delle sue fotografie sono depositate presso la Galleria degli Uffizi a Firenze.Una sua opera (contro tutte le guerre) è stata esposta alla Mostra d’Arte Biennale di Venezia (2011). Fa parte di Reporters sansfrontières. Fa parte di Reporters sans frontières.

Back to top